Alberi della Memoria

Il Leccio di Bellavista (Bucine)

Nome Comune: Il Leccio di Bellavista

Sempreverde comune in Valdambra, il Leccio di Bellavista è cresciuto fra gli esseri umani più degli altri, e questo ha lasciato segni indelebili: il tronco basso e i rami piegati in orizzontale, infatti, ne facevano, con l’aiuto di reti, un perfetto “roccolo”, una trappola per uccelli.

Nonostante questo, nei suoi 3 secoli di vita, ha raggiunto i 12 metri di altezza, copre una superficie di 270 mq.

Il Cipresso di Petrolo

Nome Comune: Cipresso

Nome Scientifico: Cupressus Sempervirens L. Circonferenza: 400 cm – altezza 25 m

Età Stimata: 200 anni

Collocato sul ciglio della strada per Galatrona, a poca distanza dalla pieve, quasi non si nota. Il suo tronco, ben radicato nella scarpata, ha una circonferenza di circa 4 metri e si sviluppa in altezza per circa 23 metri. Piantato per delimitare la proprietà̀ della fattoria e quella del clero, come spesso accadeva nell’antichità, fa la guardia a quei confini da più di 200 anni.

La Roverella (ibrida) di Badia a Ruoti

Nome Scientifico: Quercus robur L

Si trova nel giardino di una villa di Pietraviva, che si affaccia sulla piazza del paese, da dove lo si può ammirare.

Alto 16 metri, con un tronco dalla circonferenza di 3,75 metri a causa della lentezza della sua crescita, è difficile capire la sua “data di nascita”; ufficialmente è classificato “anteriore al 1700”.

Il Tasso di Pietraviva

Si trova nel giardino di una villa di Pietraviva, che si affaccia sulla piazza del paese, da dove lo si può ammirare.

Alto 16 metri, con un tronco dalla circonferenza di 3,75 metri a causa della lentezza della sua crescita, è difficile capire la sua “data di nascita”; ufficialmente è classificato “anteriore al 1700”.

Olivone di Montebenichi

A poche centinaia di metri dall’antico borgo di Montebenichi, in mezzo ad olivi molto giovani cresce “l’olivone”, nome dovuto alle straordinarie dimensioni. Presenta infatti una circonferenza di circa 640 cm e si sviluppa in altezza per circa 4,5 metri. L’età stimata in circa 500 anni, unico per le sue caratteristiche genetiche chiamato “Noccolo” dal proprietario del terreno.

Dal 2023 l’Olivone di Montebenichi è iscritto ai Repertori Regionali delle risorse genetiche locali.

Gelso di Casa Zanio

Con la sua circonferenza di 4 metri e l’altezza di 10, il Moro è il più antico abitante di Castiglion Alberti: fu piantato 150 anni fa per l’allevamento del baco da seta.

Pini di Migliarina

Hanno un grande valore paesaggistico, in quanto nella zona della Valdambra, più di un secolo fa, sono stati utilizzati per segnare i viali di accesso al posto dei cipressi, creando una diversità con la tradizione.

Hanno il notevole volume di 4 metri di circonferenza per 20 di altezza.

Il Leccio di Bellavista, il Tasso di Pietraviva, il Cipresso di Petrolo, il Gelso di Castiglion Alberti, l’Olivone di Montebenichi e la Roverella (ibrida) di Badia a Ruoti sono nell’elenco degli Alberi Monumentali della Regione Toscana e d’Italia e nell’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia.