Solata

Il piccolo Borgo di Solata si trova a 619 metri slm, nella parte più alta del territorio comunale e precisamente nella parte terminale della dorsale dei Monti del Chianti che contorna l’Alta Valle del fiume Ambra, che arriva a toccare i 655 metri slm nel limitrofo Poggio dell’Ascensione.

Emanuele Repetti,  geografo, storico e naturalista, socio dell’Accademia dei Georgofili, nel suo famosissimo “Dizionario geografico fisico storico della Toscana, nell’800  dedicò al Borgo di Solata poche, ma esaustive righe che ben ne lasciano immaginare la sua collocazione paesaggistica: “Solata: trovasi lassù sulla cresta dé poggi” fra i fiumi Ambra e Trigesimo.

La sua posizione, oggi raggiunta, per la spettacolarità dei suoi panorami, da numerosi sentieri sia per il trekking che per gli appassionati di  mountain bike e da turisti in cerca di pace e tranquillità, denota la sua vocazione ad essere, sin da antichissima data, meta di viandanti e pellegrini e via naturale per i commerci tra la Valdambra ed il vicino Chianti senese e fiorentino e da qui collegamento con le grandi vie di comunicazione verso Firenze e il  nord Italia e verso Siena e Roma a sud.

L’origine storica del Borgo di Solata non è certa, ma quasi sicuramente affonda le proprie radici in epoca etrusco-romana, come lascia anche presumete il vicinissimo colle della “Civitella”, la cui etimologia è riconducibile a “civitas” e ove molto probabilmente era presente uno stanziamento militare di epoca bizantina, evoluzione di un precedente presidio romano, posto  su un punto strategico e di controllo del territorio d’altura (come confermato anche da alcuni reperti archeologici ritrovati nella zona dal famoso archeologo Alvaro Tracchi) e dove probabilmente si trovava la prima “civitas” del luogo, poi abbandonata. In epoca successiva, in concomitanza con la coeva costruzione dei numerosi accastellamenti avvenuta intorno all’anno mille in tutta la Valdambra, è altresì probabile che il Borgo abbia costituito un arroccamento di controllo sempre per ragioni soprattutto difensive, in virtù di questa sua particolare posizione di altura, posto su un nodo viario molto importante e all’epoca frequentato, che collegava le floride e ricche abbazie camaldolesi di Badia Agnano e Badia a Ruoti, poste nel territorio pianeggiante della vallata, verso Firenze ed il nord.

Anche il nome di “Solata” denota e caratterizza il piccolo Borgo, sia per la sua posizione di altitudine molto isolata, ma anche per la caratteristica di essere ben assolata soprattutto nel periodo estivo, il che rende assai gradevole il soggiorno in questo territorio. 

Solata ed i suoi dintorni sono immersi in una lussureggiante natura di migliaia di ettari pressoché incontaminata da moltissimo tempo, che offre da lassù la possibilità di godere di un magnifico ed unico panorama a tutto tondo: da una parte verso il tramonto, verso ovest sull’Alta Valdambra, ove nasce e scorre nel suo primo tratto l’Ambra, l’importante affluente dell’Arno, che caratterizza poi gran parte del territorio comunale di vallata, ed a sud verso le terre senesi;  dall’altra a nord ed est, con uno stupendo ed emozionante affaccio verso il Valdarno aretino e fiorentino, con  di fronte la magnificenza del massiccio del Pratomagno, il Casentino, la Verna, la Valdichiana  e le altre alte vette dell’intero appennino Toscano, che, nei giorni più tersi e limpidi, consente di raggiungere visivamente anche cime lontanissime. 

Il Borgo di Solata si caratterizza oggi per essere rimasto fermo e quasi sospeso nel tempo, con i suoi silenzi e la pace che tutt’intorno lo caratterizza, con la sua architettura povera tipica delle nostre campagne marginali, fatta di massi di arenaria sbozzati ricavati dal suolo. 

Al centro la piccola Piazza Garibaldi con il pozzo del paese e la Chiesa dei SS. Jacopo e Cristofano e di fronte il parco di una bella e lussuosa villa ottocentesca, un tempo residenza estiva dei suoi nobili proprietari, con i suoi cedri secolari.

La pace e la magia che regnano nel silenzio di questo Borgo sperduto e nei suoi dintorni “lassù sulla cresta dei poggi”, lasciano al visitatore ed al viandante un senso indelebile di profondo rispetto e ammirazione per ciò che la natura generosamente ci offre insieme all’eco antico ed al sapore genuino delle nostre tradizioni e delle radici da cui proveniamo.

Testo e foto del Comitato Solata